Confisca del “Castello delle cerimonie” – Confermata la condanna per il reato di lottizzazione abusiva
Dopo un lungo iter giudiziario, la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato la prescrizione dei reati di abuso edilizio, contestati ai membri della famiglia Polese, e confermato la sentenza, emessa dalla Corte d’Appello di Napoli, in ordine alla confisca degli immobili e dei terreni sui cui sorge la celebre struttura ricettiva.
Tale vicenda giudiziaria pone in luce una normativa estremamente articolata e interessante – disciplinata dal Testo Unico dell’Edilizia, ovvero il d.P.R. n.389/2011 -, della quale lo Studio penale Berardi si è più volte occupata sia nell’ambito di processi penali sia in occasione di convegni di approfondimento sulla materia.
Nel caso di specie, gli inquirenti avevano evidenziato una lunga serie di abusi edilizi, che la famiglia Polese ha realizzato a partire dal 1979, configurando il reato di lottizzazione abusiva, previsto e punito dall’art. 30 d.P.R. 380/01.
La predetta norma, al fine di garantire un ordinato sviluppo del tessuto urbano, in conformità con le scelte pianificatorie delle amministrazioni locali, punisce la cd. “lottizzazione abusiva”, ovvero quelle condotte che realizzano interventi edili in spregio e contrasto con la destinazione d’uso impressa dal Piano Regolatore comunale al terreno interessato.
Dunque, la rilevanza penale di tali condotte trascende dalla consistenza e, talvolta dalla liceità delle singole opere realizzate, poiché sussiste ogniqualvolta le opere edili, interessando un terreno inserito in zone di nuova espansione o scarsamente urbanizzate, generano un’interferenza con l’attività di pianificazione, conservazione dei valori paesistici e ambientali, dotazione e dimensionamento degli standard.
Inoltre, è bene evidenziare che la lottizzazione è un reato che non si estingue per un’eventuale autorizzazione in sanatoria proprio al fine di salvaguardare l’attuazione del piano regolatore e, per l’effetto, il corretto sviluppo del territorio.
Come nel caso de “La Sonrisa”, il passaggio in giudicato della sentenza, che accerta la responsabilità penale del reato di lottizzazione, determina l’esecutività della confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite.
Ed infatti, i terreni, oggetto di confisca, sono acquisiti di diritto e gratuitamente al patrimonio del comune nel cui territorio è avvenuta la lottizzazione e la sentenza definitiva costituisce titolo per la immediata trascrizione nei registri immobiliari.